Guida: come leggere le previsioni
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Nelle pagine di questo sito troviamo alcune lettere dell'alfabeto che stanno ad indicare alcuni precursori che hanno caratteristiche diverse tra loro.
Ne manca ancora qualcuno ma lo aggiungerò in seguito qualora dovesse presentarsi.
I precursori che incontreremo più frequentemente sono:
1) il segnale "C"
2) il precursore a lungo termine "A"
3) il precursore a breve termine "G"
4) il precursore di conferma "H"
5) il precursore di conferma "M"
Darò una breve indicazione per ognuno di essi ripromettendomi di ritornarci su e dare più ampi ragguagli in un secondo momento.
IL SEGNALE "C"
Ogni giorno provvederò ad aggiornare la pagina di questo precursore.
Si tratta di un segnale di tipo acustico. L'orecchio interno è in grado di ricevere continuamente questo segnale emanato da qualsiasi movimento sismico prima del suo verificarsi.
La trascrizione grafica non è difficile in quanto il segnale si può presentare con altezza e durata variabile. Questa variabilità da modo di comprendere quale evento lo ha rilasciato ed una sua magnitudo.
Ad esempio una scossa di 3.0 ha una durata di circa 20'/30' per poi decadere. Se dovesse continuare per tempi molto più lunghi significa che il segnale è stato rilasciato da una probabile eruzione o sciame di scosse.
Al momento attuale il tempo che passa dal ricevimento di tale segnale al momento dell'eruzione è di circa 110 ore, ciò significa che è possibile seguire, conoscere la durata di una eruzione e il suo termine che avverrà circa 110 ore dopo il decedimento del segnale.
Questo è per quanto riguarda la durata, per quello che concerne la potenza dell'eruzione bisogna fare riferimento all'altezza dei segnali.
I recenti parossismi dell'Etna di febbraio e marzo 2013 sono stati anticipati da segnali "C" alti, ininterrotti ma limitati nel tempo, circa 110 ore prima del loro verificarsi.
Per quanto riguarda l'intertempo tra il segnale "C" e la scossa prevista, non di origine vulcanica, ancora non posso pronunciarmi con precisione collaudata. Dipende molto dalla densità della materia che si andrà fratturando, al momento posso fissarlo tra i 6 e i 7 e spero presto di fissarlo o a 6 o a 7 giorni con più precisione. Lo studio dei segnali "C" ricevuti tra il 29 marzo e il 1 aprile mi sta fornendo l'occasione per fissare con più precisione quest'intertempo in quanto pare chiaro che la molteplice perturbazione sismica attesa si sia verificata tra il 6 e il 7 aprile.
Leggere i grafici dei segnali "C" è un po' come osservare un impossibile sismografo che segnala con un anticipo di vari giorni gli eventi sismici che poi accadranno.
Naturalmente occorre tenere ben presente che come i sismografi registrano solo ciò che riescono a catturare nel loro raggio di azione così anche i segnali "C" fanno riferimento ad una vasta area circolare con un raggio di 1500 km che ha il centro nel luogo in cui mi trovo al momento della ricezione, proprio come un sismografo.
Ad esempio il precursore di una scossa di 4.0 a circa 500 km di distanza dal Vesuvio (il mio "laboratorio" è situato alle falde del Vesuvio) viene ricevuto come un segnale "C" che ha un livello intorno al 2.8/3.0
Spesso capita che alcune scosse rilasciano i loro precursori contemporaneamente e questo causa una difficoltà nella lettura dei grafici, del resto credo che sia così anche per i sismografi più precisi che in caso di scosse simultanee mostrano segnali confusi. La differenza in negativo è che i segnali "C" hanno una durata molto più lunga del terremoto previsto e quindi è molto più facile che 3 o 4 scosse di terremoto che si verificano nell'arco di un'ora procureranno una difficile interpretazione per l'inevitabile accavallamento dei segnali.
IL PRECURSORE A LUNGO TERMINE "A"
Il precursore "A" viene rilasciato da un evento sismico con largo anticipo. Nel corso di 30 anni ho potuto notare che il tempo tra il rilascio del precursore e la scossa si è notevolmente allungato. Ciò significa che i ricercatori che non dispongono di questa informazione avranno ritenuto i loro calcoli errati se si sono basati sui parametri fissi di prima acquisizione. Basta dire che nel 1980 questo precursore aveva un intertempo (spazio di tempo tra la ricezione del precursore e la scossa effettiva) di soli 5 giorni, per passare poi dopo pochi mesi a 7 e successivamente all'inizio del nuovo secolo a circa 30 giorni.
Siamo nel 2013 e il mio impegno attuale sta tutto nella ricerca del nuovo valore dell'intertempo, che è palesemente aumentato, ma ancora non ho alcuna sicurezza di quanto. La mancata conoscenza di questo dato deriva in parte dal fatto che negli ultimi anni gli eventi sismici hanno avuto in massima parte origine da movimenti continentali. Questi movimenti rilasciano un tipo di precursore diverso sia nella ricezione che nell'intertempo ( precursore a breve termine "G"). Invece i precursori di tipo "A" vengono rilasciati da terremoti originati dalla struttura delle catene montuose come le Alpi e gli Appennini.
Comunque proprio negli ultimi mesi è in aumento il numero dei terremoti che rilasciano il precursore "A" e credo che presto riuscirò a stabilirne l'intertempo.
Dall'analisi di questo precursore è possibile quantificare la magnitudo e la località con buone possibilità di successo a condizione che vi siano abbastanza dati in archivio. Rimane il tempo da identificare e poi sarà possibile riformulare le previsioni con grandi probabilità di successo, così come accadeva prima che decidessi di abbandonare totalmente questa ricerca.
IL PRECURSORE A BREVE TERMINE "G"
Il precursore "G" ha le stesse qualità di invividuazione di zona, magnitudo e tempo che ha il precursore "A" ma ha un intertempo, tra segnale percepito e l'evento che andrà a verificarsi, ridotto a pochi giorni. Inoltre il precursore "G" viene rilasciato da eventi che hanno la loro origine nelle zolle contnentali. Al momento i dati disponibili in archivo non sono molti, per cui molte zone saranno da identificare, man mano però che si acquisiranno nuovi dati vi saranno maggiori possibilità di individuazione.
IL PRECURSORE "H"
Ha un'importanza di tutto rilievo il precursore “H” che agisce nel punto dell'epiglottide, dove è situata la tiroide.
Non sono riuscito a comprendere cosa effettivamente accade in questo punto durante quest'azione che si sviluppa indipendentemente dalla propria volontà. Un'azione improvvisa, vaga e complessa, che, in un piccolo spazio di tempo che dura appena un attimo, ti crea come un senso di soffocamento, ti da l'impressione di sentire la gola gonfiarsi e stringere le carotidi in una morsa, ti fa sentire come se gli occhi non avessero più spazio a sufficienza per stare nelle proprie orbite e volessero schizzare fuori, ti assale un angoscioso senso della fine imminente, perché in quell'attimo riesci chiaramente a sentire un click nella testa, come se qualcuno avesse abbassato l'interruttore della vita e tolto per un attimo la corrente al cervello.
Tutte queste sensazioni messe insieme sono improvvise, durano appena una frazione di secondo e terminano in una inspirazione improvvisa, gestita autonomamente dai polmoni che per riflesso causa anche l'allargamento istintivo delle narici, come se vi fosse una necessità drastica ed impellente di aumentare un'ossigenazione divenuta improvvisamente scarsa.
Dopo di ché, tutto ritorna come prima, solo che ora sai che presto un sisma molto forte interesserà il pianeta. Una magnitudine che spazia da un 5.0 a 700/800 km dal punto base (Vesuvio) fino ad un +8.0 agli antipodi. E' molto spesso originato da fenomeni vulcanici.
Questo precursore generalmente si fa sentire durante il rilassamento fisico e mentale dovuto al riposo notturno o alla pennichella pomeridiana, ti induce a svegliarti di soprassalto e ti lascia alquanto sconcertato.
Però, una volta che ci si è fatta l'abitudine, sapendo di che si tratta, ti giri tranquillamente dall'altro lato e riprendi il sonno interrotto.
Posso immaginare che il primo pensiero, che si affaccia nella mente di chi non è al corrente del motivo per cui avvengono questi misteriosi ma passeggeri malesseri, sia quello di recarsi presso un ambulatorio medico per un controllo totale, del resto credo che sarebbe stato così anche per me se non avessi associato anche questa strana difficoltà ai terremoti.
In fondo, associare determinati malesseri a fatti esterni al proprio corpo, si è rivelato, alla fin fine, un toccasana psicologico per sentirmi fisicamente integro e perfettamente in forma.
IL PRECURSORE "M"
Il Precursore “M” agisce sul gomito, si presenta sotto forma di leggerissime scosse elettriche (o forse sarebbe meglio dire: torpore elettrico) che, partendo dalla giuntura del gomito (quasi sempre il gomito sinistro), si irrorano per tutto l'avambraccio fino all'attaccatura del polso.
Queste piccole scosse elettriche possono anche avere un carattere più marcato e possono arrecare momentanei fastidi (in questi casi si avverte una spontanea necessità di massaggiarsi lievemente il gomito) ma questo avviene, generalmente, quando confermano l'arrivo di scosse di notevole intensità e tutte in successione “nella stessa zona geografica”.
Anche le crisi sismiche di origine vulcanica spesso emanano il precursore “M”
SEGUIRANNO ULTERIORI INFORMAZIONI (PAGINA IN COSTRUZIONE)